domenica 27 novembre 2016

Boardman Carbon

Be', dopo un mese di rimuginamenti ho ceduto. Dopo avere venduto la povera CX Team (un affare per chi l'ha comprata!), sono ricaduto nella rete di Boardman (è che qui non c'è nessuna scelta di bici).
Ho trovato per un pezzo di pane una bella Team Carbon, credo 2012 o 2013, in ottime condizioni, manco un graffio, tutta montata col 105 a 10v e della mia misura.
Il telaio sembra molto bello, tutto nero con le decal sotto un leggero strato di trasparente. L'obliquo è praticamente immacolato, come anche i foderi del carro e della forcella.
Il grosso problema è che nessuno ha mai fatto alcuna manutenzione sulla bici, se non quelli di Halfords... E questo la dice lunga sulle pessime condizioni generali. Intendo (so che sembra contrastare con quello che ho scritto poco su): la bici è esteticamente nuova ma ci sono dei problemi che andranno risolti col tempo, magari in primavera.
Il corpetto ruota libera mi sembra un po' impastato, come tutta la trasmissione (ma so che farà molto presto una brutta fine per mano mia). Il movimento centrale BB30 e la serie sterzo non sembrano male, ma immagino che una volta che metto mano, cambierò pure quelli.
Oggi l'ho ritirata dal vecchio proprietario (che con ogni probabilità non la usava da prima dell'estate) e portata a casa. Gonfiata la ruota dietro, pulita alla bell'e meglio, ordinato il reggisella e cambiati i pedali.
A questo proposito, l'annuncio dichiarava che la bici veniva senza pedali. Quando il venditore mi si presenta, mi avvisa che i pedali me li regala, tanto non ci vuol niente a cambiarli. Allora lì mi si è illuminata la lampadina: i pedali non venivano via, ecco perché li ha lasciati montati.
Ci è voluta mezza bomboletta di WD40 per mollarli (e ho quasi rovinato una Usag da 15 per questo lavoro... Una Usag!).
Domani, tempo permettendo ché non ho ancora i parafanghi per questa, la uso per andare al lavoro e vediamo cosa cambia dalla Lancaster a questa.

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Seatbag

Stanco e stufo dello zaino, ho comprato una borsa da sella.
Prima di rassegnarmi, ho comprato un bello zaino da trekking da 25 litri con lo schienale rigido. Molto bello e comodo, sebbene abbastanza pesante (non ho idea del peso effettivo, prima o poi lo peserò). Ci ho fatto almeno due settimane in sella, circa tre o quattro giorni a settimana ma mi sono ritrovato ogni weekend con un leggero mal di schiena.
Ho iniziato a cercare su internet e vedere-capire le alternative. Ovviamente ho scartato il trailer (che, in effetti, mi avrebbe permesso di portare mezza casa ma magari un po' scomodo lo è pure) e sono stato per molto tempo in bilico tra un paio di borse laterali e portapacchi e una borsa grande da sotto sella.
Il portapacchi è una soluzione molto versatile e pratica, però richiede una bici predisposta con gli attacchi (attacchi che esistono sulla Lancaster), però ho trovato più carina la soluzione della borsa da sella. 
So da me che questa seconda soluzione è molto scomoda e magari non perfetta quando si deve fare commuting tutto il giorno (con i vestiti dentro) ma alla fine ho deciso per questa.
Dopo vari tentativi - non è facile trovarne di buone e a prezzo onesto, ho dovuto comprare una Restrap. 
Si tratta di un guscio semirigido che accoglie dentro una sacca impermeabile (da comprare a parte, ovvio, no?). La borsa costa quasi 100 euro mentre le sacche impermeabili si trovano anche a meno di 10 euro (per fortuna). Tutto su Wiggle. 
L'ho provata solo giovedì scorso, quindi la mia esperienza è limitatissima. È molto comoda per liberare le spalle e viaggiare più leggeri (e più riposati) ma alza molto il baricentro. Questo si nota incredibilmente durante i tratti in fuorisella in piedi sui pedali. Penso sia il prezzo da pagare per un accessorio come questo. Il resto del viaggio è stato molto confortevole, non ho urtato mai con la borsa e non ho perso il carico.
Diciamo che in caso di bici senza attacchi per portapacchi, carichi non elevati (se non sbaglio la borsa è incompatibile con reggisella in carbonio) e se si abbiano più bici sulle quali spostare regolarmente il carico, allora è una buona soluzione. 
Come mi ripropongo sempre, a presto molte più foto.
Apro una parentesi al riguardo. Ogni volta che scatto le foto le carico subito su Flickr così da condividerle poi. Il problema è che non accendo quasi più il fisso (che peraltro funziona a casaccio, un po' sì e molte volte no) e scrivo tutti i post su iPad. Devo migliorare...

Edit, ecco qualche foto:

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Qui in una vecchia configurazione, ma rende bene l'idea:
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venerdì 18 novembre 2016

Come va questa single speed

È oramai un bel po' che giro con la single speed. Ecco, senza un preciso ordine logico, le mie (inutili per il mondo) impressioni.
La linea della bici è molto bella e pulita. Se non fosse per i parafanghi e magari rimontando l'attacco Thomson, sarebbe quasi da copertina.
Rumore meccanico ne fa esattamente quanto una bici col cambio (ben regolato, come ogni mia bici, modestamente...).
Insieme alla linea, sono certo che anche il peso ne abbia giovato ma è solo un contentino. Se poi alla bici ci aggiungiamo i parafanghi, le luci e anche due gomme da mezzo chilo l'una, quei trecento grammi risparmiati sono soltanto un'illusione.
C'è poi da dire che, soprattutto se parliamo di commuting, l'assenza di cambio o di altre parti in movimento è un vantaggio. Quel che non c'è non si rompe, dicevano una volta. Eppoi, su una bici che potrebbe potenzialmente essere esposta a 10 ore di intemperie, avere qualcosa in meno di cui preoccuparsi non può che essere vantaggioso.

Su strada. Devo premettere che la strada che mi porta al lavoro la mattina ha un solo strappato di circa duecento metri. Al ritorno, per fortuna, gli strappi sono due, ma entrambi molto brevi. Detto questo, trovo la SS molto semplice da guidare. Si pedala. Nient'altro. 
Mi sembra che vere un solo rapporto mi sproni a pedalare di più, soprattutto quando la mia velocità si abbassa. Non diciamo nulla, so che si tratta di una idea fin troppo romantica e molto probabilmente poco scientifica. Dall'altro lato, però, mi ritrovo molti spesso a cadenze un po' troppo basse. La mattina, quando per evitare di arrivare al lavoro troppo sudato, cerco di limitare l'intensità della pedalata, ho una cadenza media di circa 60 pedalate al minuto che aumentano a poco più di 70 al ritorno (tardo pomeriggio).

Visto che va molto di moda dare un punteggio a tutto, dico che più di 7.5 / 10 la SS non merita. Forse se avessi un telaio solo SS (o che fosse regolabile pe evitare la bruttura del regolatore di tensione), forse se avessi anche un'altra bici, allora il mio giudizio potrebbe anche cambiare (e non è detto che debba cambiare in meglio).

C

domenica 6 novembre 2016

Una settimana in SS

Dopo tanto rimuginare, ho finalmente messo mano alla bici.
Le modifiche sono tutte minime tranne il fatto che adesso la bici è una single speed.

Iniziamo dalla trasmissione. Ho lasciato la corona CarbonTi tutta in titanio (ma usata) da 40 denti. Ho tolto la cassetta (avevo una 12-23 a 9v) e la catena. Ho montato il kit singlespeed con i distanziali e il pignone da 16.
Ovviamente è andato via anche il cambio. Indeciso sul da farsi, sebbene il J-bar sia molto comodo, ho smontato l'intero manubrio (lasciando i comandi al loro posto, insieme a cavi e guaine (in caso di ripensamenti) e ho sostituito tutto con componenti diversi.

Avevo portato con me un bell'attacco Thomson Elite da 110 e 25,4. L'ho usato insieme al Midge e alle leve Tektro (se non sbaglio RL 340). Le leve sono molto comode anche se economiche e tutte nere. Col nero non si sbaglia mai. Insieme alla bassa forcella Crisp, l'avantreno sembra molto lineare così. Ho montato un paio di BB7 road che avevo da parte (dato che le leve hanno il tiraggio lineare dei freni convenzionali) e settare i freni è stata una cosa molto facile (o li ho settati bene e sono diventato bravo, o sono così ignorante che non capisco più come si sistemino).

Il risultato, esteticamente, è molto bello. L'unica nota leggermente stonata è il tendicatena. Non sono riuscito a tagliare la catena come si deve (forse avrei dovuto usare una mezza maglia) e ho dovuto aprire il tendicatena di parecchio per compensare la lunghezza. Purtroppo non son riuscito a montarli verso l'alto - avrebbe nascosto ulterioremente l'eccessiva lunghezza e migliorato la linea.

Con la bici così montata, sono andato al lavoro tutto contento. Il risultato è che sono tornato a casa, la sera, uno straccio. Uno: il rapporto è troppo lungo e, due: il manubrio troppo in basso e allungato.

Così, rubando tempo al sonno, durante la settimana ho fatto alcune modifiche che hanno migliorato di molto la situazione.
Ho usato il solito, vecchio, corto e angolato attacco manubrio Art (ha iniziato la sua vita sulla Lancaster, ha abbellito per qualche uscita la Paduano e adesso è ritornato a fare il suo dovere sulla Lancaster). In questo modo ho recuperato molto in altezza e lunghezza e mi sento molto più a mio agio. Riesco, con pochissimi problemi, a impugnare il manubrio sul drop. È un vero peccato che abbia tagliato le guaine esattamente a misura, adesso mi ritrovo con i cavi addirittura corti (però così sono quasi invisibili...).
Poi, dato che nel frattempo avevo ordinato un pignone Surly da 17 denti (per la paura che il 16, molto sottile, potesse rovinare il corpetto ruota libera), ho deciso di montarlo.
Con queste due modifiche, la bici ora mi sembra andare molto meglio e mi sento più a mio agio.

Infine, oggi che avevo qualche minuto di mattina presto, ho provato a rimettere a posto i parafanghi. Ho notato che quel genio di Mr. Crisp (perdono, perdono per quello che sto per scrivere) ha usato tubi da 35 per gli steli forcella. Questo significa che è possibile montare i collarini DRM. Ne ho provato uno, nella speranza di poterlo usare come supporto filettato per il parafango e... Ci sta. Perfettamente. Adesso l'asta destra del parafango è saldamente ancorata alla forcella (ovviamente, ho stretto il collarino quel tanto che basta per reggere!). Ne ho ordinati alcuni altri su CRC così da sistemare una volta per tutte quella rogna dei parafanghi.

A presto per qualche foto e un aggiornamento serio si come sia usare una bici con un solo rapporto.

Edit: ecco la bici appena prima di montare il Midge:
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Single speed, con la sacca Restrap e i collarini DRM.