sabato 24 dicembre 2016

Collarini DMR

Ne ho parlato davvero per tanto tempo, tanto vale scrivere due righe e, soprattutto, appiccicare due foto per celebrare la versatilità dei collarini DMR (mi sa che ho sbagliato a scrivere il nome in passato...).

Su Chainreaction li danno via a meno di 5 euro ciascuno e vengono in tre misure, 34,9, 31,8 e 28,6. Penso che siano dei ricambi per i supporti e guidacatena che producono, però il fatto che abbiano misure standard e un foto filettato, li rende incredibilmente utili.

Penso che potrebbero essere usati su tutti i telai che abbiano un problema al foro del portaborraccia o necessitino di ulteriori supporti. In più possono essere utili così come li ho usati io:

Supporto guidacatena (lo so, molto rudimentale se non addirittura rozzo, ma senza attrezzi specifici e ricambi, non è facile costruire qualcosa di bello:
Chain catcher 4

Chainset catcher 1

Supporto parafango (Adri mi vorrà scomunicare ed avrà ragione..):

Anteriore (perdono Mr. Crisp, nuovamente)
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Posteriore:
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Insomma, penso che farò un altro ordine di almeno una coppia di collarini per ogni misura, sono davvero indispensabili.
c

Come si cambia

Dopo qualche mese di single speed, lo confesso, sono tornato al 1x.
Una SS magari è bella (soprattutto se ha i forcellini regolabili e non pretende un orrendo tensionatore) e ha altre ragioni (oltre all'estetica) per essere seriamente presa in considerazione. 
Se però devo usare la Lancaster durante il traggitto casa-lavoro e ritorno, a volte la stanchezza prevale. Preferisco avere una marcia in meno per un aiutino_da_casa.
Quindi, per evitare di rovinare un cambio posteriore Dura Ace (mentre in casetta giacciono almeno dieci cambi posteriori) ho comprato un modesto Sora a gabbia corta.
Prima considerazione: a me questo cambio pare a gabbia media, rispetto al vecchio D-A ci saranno almeno tre cm in più e la differenza la noto anche se lo paraono al 105 a 10v che ho sulla Boardman.
Secondo: penso che potrei anche esagerare e arrivare fino ad una cassetta da 11-36 (mantenendo il monocorona).

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Terzo, lasciando il manubrio da strada segato, insieme ai comandi freno Tektro, mi risultava piuttosto difficile metterci il comando cambio (a meno di non sostituire tutto di nuovo).

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Ho pensato ad una soluzione davvero interessante. Ho comprato su Amazon un paio di estensioni manubrio (di quelle appendici economiche per montare luci supplementari o avere il Garmin pià vicino al naso) (questo è il modello esatto, ovviamente in un sobrio nero)

Ho ancorato il tubetto di carbonio da 22mm a due supporti e ci ho messo dentro un barend Shimano a 10v (settato a frizione) ma sul lato sinistro.
In questo modo, alla bisogna, posso tornare al single speed in un secondo, oppure passare da 9v a 10v soltanto mettendoci cassetta e catena nuove.
Il comando è montato sulla sinistra per evitare che l'umido, bagnato e sporco della strada finiscano direttamente sul comando.
Oggi ho provato ad usarlo ed effettivamente è una soluzione abbastanza pratica (bisogna comunque muovere la mano dal manubrio per cambiare), modulare (si può togliere e/o modificare in due minuti) e molto versatile (ss, 9v o 10v). In più non è esageratamente vistosa e anche economica. Dato che avevo già i comandi in casa, ho solo preso questi due supporti per circa 8 euro ciascuno.

Ecco:
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martedì 6 dicembre 2016

Piccoli aggiornamenti

Dunque, partiamo con qualche considerazione sulla Boardman.
Se non sbaglio, è la prima vera bici stradale che abbia avuto - ebbi una Carraro durante il mio primo rinascimento e poi le due Klein e altri telai ma non pedalai molto con una stradale e anche la CX Team non era una stradale pura
È anche la prima bici in carbonio moderna - sì, ci fu la Cadex e la Endorphin ma la prima ha già 25 anni e la seconda non è che fosse di vero carbonio.
La bici è ovviamente più nervosa della Lancaster ma riesco a spingere un rapporto leggermente più duro con la Boardman (può anche darsi che sia solo una impressione).
Cosa succederà? Per adesso (e forse per molto tempo ancora) uso tutte le bici per andare al lavoro. Non ci esco mai durante i fine settimana, quindi potrei anche renderle funzionali al commuting (la Lancaster già lo è).
Ad esempio, la Boardman:
i. avrebbe bisogno di gomme almeno da 25 (ho sentito di qualcuno che ci ha montato anche le 28), 
ii. portebbe anche essere convertita al 1x e per i percorsi che faccio, potrei limitarmi ad un 46 con una cassetta da 11-32.
Per adesso ci giro così, senza nessuna modifica (la catena è abbastanza lunga da tollerare il 30-50) e con i parafanghi nuovi appena montati.

Qui qualche foto della bici, non proprio pulitissima.

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(La trasmissione non è delle migliori, il vecchio proprietario ha lasciato un leggerissimo velo di morchia che non andava via neanche grattandola con la spazzola d'acciaio.)


La Lancaster -che per adesso rimane SS, a maggior ragione che ho dentro una full geared, ha un nuovo manubrio.
Ho tolto il vecchio Jbar e sullo stesso attacco da 110 ho montato il manubrio stradale della CX Team che mi era rimasto dentro. Siccome, però, non userò mai il drop (che già sui comandi mi trovo molto basso) ho segato i terminali del manubrio (come si usa fare per le gare in salita), montando le leve Tektro leggermente sollevate (come a simulare un bullhorn).
La bici è molto comoda e manovrabile, non ho sofferto ad avere un manubrio sensibilmente pià stretto del TItec. Quest'ultima caratteristica mi giova quando devo lasciare la bici parcheggiata visto che gli altri utenti hanno pochissimo rispetto per le bici altrui (cioé per la mia!).
Questo WE, oltre a cercare di far la dovuta manutenzione alle bici (100 km a settimana, in goni condizione, purtroppo nuoce alla parte meccanica), mi impegno a fare più foto possibili.

Edit, qui una foto:

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domenica 27 novembre 2016

Boardman Carbon

Be', dopo un mese di rimuginamenti ho ceduto. Dopo avere venduto la povera CX Team (un affare per chi l'ha comprata!), sono ricaduto nella rete di Boardman (è che qui non c'è nessuna scelta di bici).
Ho trovato per un pezzo di pane una bella Team Carbon, credo 2012 o 2013, in ottime condizioni, manco un graffio, tutta montata col 105 a 10v e della mia misura.
Il telaio sembra molto bello, tutto nero con le decal sotto un leggero strato di trasparente. L'obliquo è praticamente immacolato, come anche i foderi del carro e della forcella.
Il grosso problema è che nessuno ha mai fatto alcuna manutenzione sulla bici, se non quelli di Halfords... E questo la dice lunga sulle pessime condizioni generali. Intendo (so che sembra contrastare con quello che ho scritto poco su): la bici è esteticamente nuova ma ci sono dei problemi che andranno risolti col tempo, magari in primavera.
Il corpetto ruota libera mi sembra un po' impastato, come tutta la trasmissione (ma so che farà molto presto una brutta fine per mano mia). Il movimento centrale BB30 e la serie sterzo non sembrano male, ma immagino che una volta che metto mano, cambierò pure quelli.
Oggi l'ho ritirata dal vecchio proprietario (che con ogni probabilità non la usava da prima dell'estate) e portata a casa. Gonfiata la ruota dietro, pulita alla bell'e meglio, ordinato il reggisella e cambiati i pedali.
A questo proposito, l'annuncio dichiarava che la bici veniva senza pedali. Quando il venditore mi si presenta, mi avvisa che i pedali me li regala, tanto non ci vuol niente a cambiarli. Allora lì mi si è illuminata la lampadina: i pedali non venivano via, ecco perché li ha lasciati montati.
Ci è voluta mezza bomboletta di WD40 per mollarli (e ho quasi rovinato una Usag da 15 per questo lavoro... Una Usag!).
Domani, tempo permettendo ché non ho ancora i parafanghi per questa, la uso per andare al lavoro e vediamo cosa cambia dalla Lancaster a questa.

C

Seatbag

Stanco e stufo dello zaino, ho comprato una borsa da sella.
Prima di rassegnarmi, ho comprato un bello zaino da trekking da 25 litri con lo schienale rigido. Molto bello e comodo, sebbene abbastanza pesante (non ho idea del peso effettivo, prima o poi lo peserò). Ci ho fatto almeno due settimane in sella, circa tre o quattro giorni a settimana ma mi sono ritrovato ogni weekend con un leggero mal di schiena.
Ho iniziato a cercare su internet e vedere-capire le alternative. Ovviamente ho scartato il trailer (che, in effetti, mi avrebbe permesso di portare mezza casa ma magari un po' scomodo lo è pure) e sono stato per molto tempo in bilico tra un paio di borse laterali e portapacchi e una borsa grande da sotto sella.
Il portapacchi è una soluzione molto versatile e pratica, però richiede una bici predisposta con gli attacchi (attacchi che esistono sulla Lancaster), però ho trovato più carina la soluzione della borsa da sella. 
So da me che questa seconda soluzione è molto scomoda e magari non perfetta quando si deve fare commuting tutto il giorno (con i vestiti dentro) ma alla fine ho deciso per questa.
Dopo vari tentativi - non è facile trovarne di buone e a prezzo onesto, ho dovuto comprare una Restrap. 
Si tratta di un guscio semirigido che accoglie dentro una sacca impermeabile (da comprare a parte, ovvio, no?). La borsa costa quasi 100 euro mentre le sacche impermeabili si trovano anche a meno di 10 euro (per fortuna). Tutto su Wiggle. 
L'ho provata solo giovedì scorso, quindi la mia esperienza è limitatissima. È molto comoda per liberare le spalle e viaggiare più leggeri (e più riposati) ma alza molto il baricentro. Questo si nota incredibilmente durante i tratti in fuorisella in piedi sui pedali. Penso sia il prezzo da pagare per un accessorio come questo. Il resto del viaggio è stato molto confortevole, non ho urtato mai con la borsa e non ho perso il carico.
Diciamo che in caso di bici senza attacchi per portapacchi, carichi non elevati (se non sbaglio la borsa è incompatibile con reggisella in carbonio) e se si abbiano più bici sulle quali spostare regolarmente il carico, allora è una buona soluzione. 
Come mi ripropongo sempre, a presto molte più foto.
Apro una parentesi al riguardo. Ogni volta che scatto le foto le carico subito su Flickr così da condividerle poi. Il problema è che non accendo quasi più il fisso (che peraltro funziona a casaccio, un po' sì e molte volte no) e scrivo tutti i post su iPad. Devo migliorare...

Edit, ecco qualche foto:

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Qui in una vecchia configurazione, ma rende bene l'idea:
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venerdì 18 novembre 2016

Come va questa single speed

È oramai un bel po' che giro con la single speed. Ecco, senza un preciso ordine logico, le mie (inutili per il mondo) impressioni.
La linea della bici è molto bella e pulita. Se non fosse per i parafanghi e magari rimontando l'attacco Thomson, sarebbe quasi da copertina.
Rumore meccanico ne fa esattamente quanto una bici col cambio (ben regolato, come ogni mia bici, modestamente...).
Insieme alla linea, sono certo che anche il peso ne abbia giovato ma è solo un contentino. Se poi alla bici ci aggiungiamo i parafanghi, le luci e anche due gomme da mezzo chilo l'una, quei trecento grammi risparmiati sono soltanto un'illusione.
C'è poi da dire che, soprattutto se parliamo di commuting, l'assenza di cambio o di altre parti in movimento è un vantaggio. Quel che non c'è non si rompe, dicevano una volta. Eppoi, su una bici che potrebbe potenzialmente essere esposta a 10 ore di intemperie, avere qualcosa in meno di cui preoccuparsi non può che essere vantaggioso.

Su strada. Devo premettere che la strada che mi porta al lavoro la mattina ha un solo strappato di circa duecento metri. Al ritorno, per fortuna, gli strappi sono due, ma entrambi molto brevi. Detto questo, trovo la SS molto semplice da guidare. Si pedala. Nient'altro. 
Mi sembra che vere un solo rapporto mi sproni a pedalare di più, soprattutto quando la mia velocità si abbassa. Non diciamo nulla, so che si tratta di una idea fin troppo romantica e molto probabilmente poco scientifica. Dall'altro lato, però, mi ritrovo molti spesso a cadenze un po' troppo basse. La mattina, quando per evitare di arrivare al lavoro troppo sudato, cerco di limitare l'intensità della pedalata, ho una cadenza media di circa 60 pedalate al minuto che aumentano a poco più di 70 al ritorno (tardo pomeriggio).

Visto che va molto di moda dare un punteggio a tutto, dico che più di 7.5 / 10 la SS non merita. Forse se avessi un telaio solo SS (o che fosse regolabile pe evitare la bruttura del regolatore di tensione), forse se avessi anche un'altra bici, allora il mio giudizio potrebbe anche cambiare (e non è detto che debba cambiare in meglio).

C

domenica 6 novembre 2016

Una settimana in SS

Dopo tanto rimuginare, ho finalmente messo mano alla bici.
Le modifiche sono tutte minime tranne il fatto che adesso la bici è una single speed.

Iniziamo dalla trasmissione. Ho lasciato la corona CarbonTi tutta in titanio (ma usata) da 40 denti. Ho tolto la cassetta (avevo una 12-23 a 9v) e la catena. Ho montato il kit singlespeed con i distanziali e il pignone da 16.
Ovviamente è andato via anche il cambio. Indeciso sul da farsi, sebbene il J-bar sia molto comodo, ho smontato l'intero manubrio (lasciando i comandi al loro posto, insieme a cavi e guaine (in caso di ripensamenti) e ho sostituito tutto con componenti diversi.

Avevo portato con me un bell'attacco Thomson Elite da 110 e 25,4. L'ho usato insieme al Midge e alle leve Tektro (se non sbaglio RL 340). Le leve sono molto comode anche se economiche e tutte nere. Col nero non si sbaglia mai. Insieme alla bassa forcella Crisp, l'avantreno sembra molto lineare così. Ho montato un paio di BB7 road che avevo da parte (dato che le leve hanno il tiraggio lineare dei freni convenzionali) e settare i freni è stata una cosa molto facile (o li ho settati bene e sono diventato bravo, o sono così ignorante che non capisco più come si sistemino).

Il risultato, esteticamente, è molto bello. L'unica nota leggermente stonata è il tendicatena. Non sono riuscito a tagliare la catena come si deve (forse avrei dovuto usare una mezza maglia) e ho dovuto aprire il tendicatena di parecchio per compensare la lunghezza. Purtroppo non son riuscito a montarli verso l'alto - avrebbe nascosto ulterioremente l'eccessiva lunghezza e migliorato la linea.

Con la bici così montata, sono andato al lavoro tutto contento. Il risultato è che sono tornato a casa, la sera, uno straccio. Uno: il rapporto è troppo lungo e, due: il manubrio troppo in basso e allungato.

Così, rubando tempo al sonno, durante la settimana ho fatto alcune modifiche che hanno migliorato di molto la situazione.
Ho usato il solito, vecchio, corto e angolato attacco manubrio Art (ha iniziato la sua vita sulla Lancaster, ha abbellito per qualche uscita la Paduano e adesso è ritornato a fare il suo dovere sulla Lancaster). In questo modo ho recuperato molto in altezza e lunghezza e mi sento molto più a mio agio. Riesco, con pochissimi problemi, a impugnare il manubrio sul drop. È un vero peccato che abbia tagliato le guaine esattamente a misura, adesso mi ritrovo con i cavi addirittura corti (però così sono quasi invisibili...).
Poi, dato che nel frattempo avevo ordinato un pignone Surly da 17 denti (per la paura che il 16, molto sottile, potesse rovinare il corpetto ruota libera), ho deciso di montarlo.
Con queste due modifiche, la bici ora mi sembra andare molto meglio e mi sento più a mio agio.

Infine, oggi che avevo qualche minuto di mattina presto, ho provato a rimettere a posto i parafanghi. Ho notato che quel genio di Mr. Crisp (perdono, perdono per quello che sto per scrivere) ha usato tubi da 35 per gli steli forcella. Questo significa che è possibile montare i collarini DRM. Ne ho provato uno, nella speranza di poterlo usare come supporto filettato per il parafango e... Ci sta. Perfettamente. Adesso l'asta destra del parafango è saldamente ancorata alla forcella (ovviamente, ho stretto il collarino quel tanto che basta per reggere!). Ne ho ordinati alcuni altri su CRC così da sistemare una volta per tutte quella rogna dei parafanghi.

A presto per qualche foto e un aggiornamento serio si come sia usare una bici con un solo rapporto.

Edit: ecco la bici appena prima di montare il Midge:
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Single speed, con la sacca Restrap e i collarini DRM.

domenica 9 ottobre 2016

Single speed

Proprio ieri sera, su Amazon ho comprato, tra le altre cose, un kit single speed.
In questi giorni, sto meditando di fare la Lancaster single speed (ovviamente con un tensionatore). Il kit che ho preso costa il giusto e ha un pignone da 16. Alle brutte si può sempre comprare un pignone diverso.
D'altronde non uso niente di più del 17 / 19 su strada (con la corona da 40, ma avrei da parte anche una bella PMP nuova da 38). Passare ad un 16, senza la complicazione del cambio e pacco pignoni, dovrebbe essere quasi identico. 
Una alternativa sarebbe di alleggerire la bici. Primo: ruote. Siccome non ho soldi (ma neanche volia) di spendere un capitale in ruote, posso pure prendere un paio di pneumatici da 25 (o anche meglio, da 28) solo stradali (adesso vado in giro con le Rapid Rob che c'erano sulla Boardman in origine). 
Secondo: tutto il resto. Via i parafanghi (esiste una versione di ass saver più estesa che pesa poche decine di grammi). Via il TItec, mettiamo subito una piega da strada, tanto le leve nude (cioé senza i comandi integrati) le ho. 
L'inverno è lungo ed io ho poca voglia di pedalare fino al lavoro, quindi...

c

domenica 25 settembre 2016

Il primo giorno di Lancaster

Proprio ieri sono andato al lavoro in bici con la Lancaster.

Rispetto alla foto pubblicata due giorni fa, ho aggiunto i parafanghi (per sicurezza, non si sa mai), e via.
La posizione in sella la conosco bene e mi piace, mi sembra quasi comoda rispetto alla Boardman (sarà l'abitudine?). 
Devo ammettere che il movimento centrale è molto alto e non riesco neanche ad appoggiare la punta del piede per terra. Immagino che sia una caratteristica del telaio, probabilmente accentuata dalle ruote grandi. Una cosa mai successa con la Boardman.
Avere cambiato la forcella, più corta adesso, l'ha resa più reattiva e in città questo mi sembra un punto a favore. In più anche ad occhio la bici è più armonica, senza quell'eccessivo spazio davanti e l'altezza dell'avantreno che la rendeva un po' sgraziata (sì, l'ammetto!). Inoltre con la Crisp il piede non interferisce con la ruota, neanche con il parafango.
Ho leggermente modificato l'inclinazione del manubrio, portandolo quasi parallelo al terreno.
Passiamo alla trasmissione. Ho montato una guarnitura SLX con una corona singola Carbon-TI da 40 denti (che però appartiene ad una doppia e ha rampe e denti conformati per la cambiata).
Ho usato inizialmente il dente di cane e adesso sono passato ad un primitivo sistema di ritenuta della catena ma temo che non sia abbastanza.
Il cambio è il solito Dura-Ace 7700 e la cassetta a 9v da 12-25. 
Per il percorso che faccio ogni giorno, con due strappetti leggerissimi, questa cassetta va benissimo, il grosso del tempo lo passo sul 17 o 19.
Immagino che potrei anche spingermi fino ad una corona da 42 o 44 e magari mettere una cassetta da 11-28. 

Alcuni problemi da risolvere.
Lasciando la trasmissione così com'è, devo accorciare la catena di tre o quattro maglie.
In due diverse occasioni, durante due uscite, la catena è caduta all'esterno (avevo solo il dente di cane montato).
Il risultato è che devo assolutamente montare un paracorona o un sistema di ritenzione della catena. Probabilmente il paracorona è la soluzione migliore nella prospettiva di un uso cittadino.

c

sabato 24 settembre 2016

Piccole modifiche

Mentr sto preparando un post più lungo e dettagliato riguardo alla Lancaster, oggi che ho passato il sabato a casa, ho fatto qualche modifica che val la pena di condividere.

La prima è questa.
Tension bolt
La storia, come sempre, è contorta. Dato che ho una sola corona davanti (e molto probabilmente resterà così), pensavo che avrei potuto togliere l'intera leva Dual Control sinistra (Dual Control che in città vanno benissimo, devo ammettere). Non ha senso mantenere l'intero corpulento comando senza il deragliatore, il Dual Control perde del tutto senso. Ho portato con me una coppia di leve XT con tiro lineare e ho immaginato di poter montare la sola leva sinistra. Purtroppo (e l'avrei dovuto sapere da me) le due leve sono strutturalmente diverse e per averle alla stessa altezza, molto probabilmente avrei dovuto montare la leva sinistra dal lato inferiore del manubrio.
Rassegnato, ho deciso di togliere il regolatore di tensione, unica cosa inutile che posso smontare, e sostituirlo con una semplice vite di copertura, per tenere, quanto possibile, lo sporco fuori dal comando.

La seconda modifica è stata la creazione di un mediocre sistema di ritenura della catena.
Ho usato un collarino DRM che avevo da un paio d'anni in garage e una staffa Ikea piegata con le pinze.
Non se se funzioni davvero. Senza una morsa, è molto difficile fare certe modifiche.
Dopo averlo sistemato, mi sono venute in mente due idee. La prima è che potrei anche usare una carta magnetica (tipo tessera punti della Coop) invece della staffa di metallo. Se sagomata bene, non dovrebbe avere alcun contatto (se non occasionale ed accidentale) con la catena, quindi non dovrebbe consumarsi. La seconda idea, passatemela, è di comprare un guidacatena vero. Se lascio la corona Carbon-TI, ne avrò bisogno.

Ecco qualche foto (perdono, perdono):
Chain catcher 5

Chain catcher 4

Chain catcher 2

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lunedì 19 settembre 2016

RItorno alla Lancaster

Allora, ci mettiamo subito la foto e non se ne parla più:
Lancaster commute 1

La bici è sempre la solita, non ho modificato tantissimo (nonostante ne abbia una gran voglia).
Ho tolto la forcella senza nome e messo la Crisp. Penso sia di un paio di cm più corta ma non so con esattezza la misura, eppure anche ad occhio la Crisp sembra fatta proprio per la Lancaster. Lo spazio in meno tra la ruota e il tubo obliquo ha fatto guadagnare più equilibrio all'estetica complessiva.
Ho cambiato le gomme, le Clement non sono mai riuscito a centrarle e soprattutto strisciavano continuamente (il posteriore, almeno, perché non centrato). Ho usato le Rapid Rob rubate alla Boardman e non ci stanno per nulla male.
Ho tolto anche la guarnitura, la Sram proprio non ne voleva sapere di stare al suo posto. La linea catena ea pessima. La corona interna stava praticamente al posto della corona intermedia di una tripla normale, rendendo la corona esterna da 42 (quella che su strada avrei dovuto usare di più) praticamente inutilizzabile. Ho quindi messo una modesta SLX, con corona unica Carbon-Ti da 40 denti (e sì, lo so che non è per uso singolo, ma volevo provare come ci andava). Per centrarla ulteriormente, l'ho montata con all'interno dello spider e con dei piccoli spessori. La corona non è esattamente centrata (come lo era sulla Boardman, purtroppo) però sembra essere una buona base di partenza. A voler mantenere il deragliatore, si potrebbe anche pensare ad una combinazione tipo: 30-42 o 30-44 con una cassetta non più grande di 28.
Il resto è tutto uguale. Con molta onestà devo ammettere che non avevo alcuna voglia di cambiare il manubrio o i comandi o la trasmissione.
Visto che il 100% delle uscite saranno per andare al lavoro, tanto vale avere un mezzo funzionate. Al limite potrei prendere una coppia di gomme solo stradali, da 28 o 30 ma non è del tutto necessario.

c

domenica 18 settembre 2016

Una bici in meno

Bene, la Boardman è andata via oggi. Chi l'ha comprata sembra una persona competente (a sentire le sue parole, avrebbe una S-World stradale). L'ho venduta praticamente quanto l'ho presa, l'unica seccatura è stata dover rimontare la bici quasi come da fabbrica. 
Ho dovuto risistemare anche la Lancaster, nel caso voglia andare al lavoro con la bici in questi giorni.
Mi chiedo adesso se e quanto sia necessario prendere una bici nuova.
In questo periodo esco solo per andare al lavoro e il fine settimana lo passo a casa e spendere soldi per una bici che non userei, mi rende perplesso.
D'altronde se la Lancaster funzionasse bene (e per quale motivo non dovrebbe?) sarebbe perfetta da usare tutti i giorni.
Vabbè, detto questo, facciamo a immaginare cosa prendere. Onestamente ho in mente due cose, offerte permettendo: 

O. la prima è una bici puramente stradale, magari sugli otto chili (non di più). Sarebbe molto bella anche senza i freni a disco, in nome della leggerezza. E, date le strade di qui, anche un setup con una sola corona andrebbe bene, qualcosa tra 46 e 50.

OO. Una all road in titanio. Bella ed eterna. E qui l'unica soluzione sarebbe un telaio On One, Pickenflick. Peccato davvero, il mese scorso andava via a 700 euro, adesso è già salita. Peggio che una giornata in Borsa. Avrei qui dentro quasi tutti i pezzi, persino le ruote.

Con ogni probabilità starò alla finestra, aspettando che spunti qualche bella offerta e vedrò.

C

sabato 17 settembre 2016

Boardman addio

Molto probabilmente domani qualcuno verrà a prendere la Boardman per portarla via.
Non so che pensare, se sia un bene o no. La comprai a buon prezzo e la sto vendendo praticamente allo stesso prezzo. Mi piace pensare che lo sia.
Adesso inizio a pensare come sistemare la Lancaster e vedere se e quanto sia adatta al commuting. Poi magari penserò a prendere qualcos'altro. Mi dispiace scriverlo (e sono anche un po' deluso) ma forse la prossima bici sarà una stradale. Non so neanche se con i dischi. Qui fuoristrada non se ne fa ed è inutile prendere una cosa pesante e lenta.
A domani gli aggiornamenti.

c

martedì 13 settembre 2016

Garmin Edge 25

A maggio scorso, poco dopo avere comprato la Boardman, mi misi in testa di prendere il sensore di cadenza per il vecchio Edge 705 che avevo in casa da molto tempo.
Purtroppo, una volta arrivato il sensore, mi accorsi che non era compatibile con il dispositivo. Il 705 era troppo vecchio (secondo quanto trovato su internet) per quel sensore e avrei dovuto cambiare sensore con il vecchio e integrato sensore di cadenza e velocità (quell'affare gigantesto da agganciare al fodero orizzontale sinistro).
Per tagliare corto, decisi di vendere il 705 e comprare un nuovo dispositivo GPS.
Visto che qui non vado da nessuna parte all'avventura, contando sul GPS e che non lo feci mai neanche a casa in Umbria, decisi di comprare un economico ed affidabile Edge 25.
Gli accoppiai il sensore di cadenza e anche quello di velocità (nella mi testa malata comprai nel frattempo anche i rulli, convinto che li avrei usati... e che quindi avrei avuto un indispensabile bisogno di quest'ultimo sensore), e via.
Adesso che -a volte e neanche sempre, vado al lavoro in bici, mi piace avere il Garmin con me, ma trovo leggermente scomodo (e rischioso) dover sempre ricordarmi di toglierlo dal manubrio.
In rete ho trovato un semplice trucco per montare il Garmin al polso.
Usando un cinturino tipo Nato, si aggancia il supporto da manubrio, con la banda elastica più piccola, e si converte semplicemente a orologio da polso. Impossibile dimenticarlo sulla bici.
Ho qualche dubbio sulla tenuta generale del sistema e dovrò provarlo.
Eppure mi piace molto il risultato (sebbene abbia usato un cinturino in pelle leggermente largo).
A presto qualche foto.

Edit:
ecco come è venuto, non male dato che ho riusato un cinturino in pelle. Non so se la pelle sia il materiale più adatto per un cinturino sportivo ma per il momento lo uso con temperature medie e senza sudare troppo.

Edge 25 wrist

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Edge 25 wrist 2

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lunedì 12 settembre 2016

Midge

Ho iniziato ad usare il Midge sulla Boardman. 
Domenica ho fatto un giro fino al parco e ho dovuto regolare l'inclinazione del manubrio. L'avevo montato molto angolato e non era comodo per nulla.
Lunedì ci ho fatto il tragitto casa-lavoro-casa.
Non posso confermare del tutto se la mia opinione sia dettata dal fattore novità, però mi sono trovato molto bene col manubrio. Soprattutto usandolo sui comandi o nella curva. 
L'ho montato su un attacco molto corto ed angolato, quello della "Art" che già avevo usato sulla Lancaster (e sulla Paduano) ma penso che sia un po' troppo corto e forse anche rialzato.
Penso che potrei prendere un attacco diverso, da 80 mm e con angolo a zero gradi, da montare sulla sommità del cannotto sterzo. 
Da casa ho portato con me un bellissimo Thomson Elite ma il tipo di aggancio, con le due semilune, non è adatto ad un cannotto in carbonio.
Fortunatemente, per adesso, ho modo di usare la bici per andare al lavoro. Potrò provare questo setup con attenzione.

c

sabato 10 settembre 2016

Com'è andata col commuting

Allora, premettiamo subito che su due settimane (prendo come data d'inizio il 29 agosto), ho fatto solo tre giorni di commuting in bici, ecco un brevissimo e parziale resoconto.

1. Incredibile! Non ci sono parole. Pedalare per andare al lavoro è davvero un'occasione unica. Nel mio modesto caso faccio poco meno di 10 km per tratta, quindi circa 19 km al giorno. E' tutto tratto urbano, mille semafori con continui stop e un dislivello di meno di 50 metri.

2. Dopo i primi tre giorni mi è partito un gran mal di schiena, forse dovuto al pessimo zaino che ho dovuto usare per andare al lavoro.

3. Il soprasella ha retto bene - almeno per i tre giorni.

4. La corona singola da 40 denti è perfetta per il mio livello di allenamento (molto probabilmente, potrei anche arrivare a 46 una volta ben allenato).

Poi, un po' per il mal di schiena, un po' perché mi aspettava una settimana di abito obbligatorio al lavoro, ho preferito non usare la bici.

Progetti per il futuro?

Intanto ho montato il Midge che avevo portato da casa (insieme all'attacco corto e rialzato, vediamo come andrà). Insieme a questo ho usato le leve freno Tektro e il manettino Dura-Ace a 10v (solo comando cambio). Il cambio, ovviamente, l'ho sostituito con uno XT Shadow a gabbia media di quelli vecchi a 9v (lo stesso che fu montato sulla Paduano).

Magari in futuro potrei decidere di prendere un portapacchi per risparmiare la schiena oppure, in un eccesso di correttezza, un trailer ber il bimbo.

s

lunedì 29 agosto 2016

Commuting

Siamo pronti.
Ieri ho comprato i parafanghi, un lucchetto e una bellissima giacca impermeabile e catarifrangente al 100%.
Ovviamente, nella furia cieca degli acquisti, non ho ricordato che la forcella non ha gli occhielli mentre i parafanghi sì. In più manca una vita abbastanza lunga per fissare il parafango alla testa forcella. Il risultato è stato di avere dovuto arrangiare il parafango anteriore con le fascette. Speriamo regga abbastanza.
Poi, visto che c'ero e che avevo anche i componenti, ho pensato di passare al 1x. Ho preso una bella corona da 40 denti (una di quelle senza marca che comprai tempo fa quando avevo intenzione di modificare le bici che avevo in casa) e l'ho montata. Avevo portato con me anche un vecchio paracorona BBG da circa 38 denti (non ho più idea per cosa lo comprai a fare) e anche lui sta al suo posto.
Naturalmente ho tolto il deragliatore, cavo e quasi tutta la guaina (ne rimane solo la parte che va sotto al nastro, fortunatamente era "spezzata" per alloggiare un comodo regolatore di tensione).
La cassetta non l'ho toccata per adesso, in caso avrei una 11-28 oppure una 11-36.
Con la corona da 40 denti la liena generale è rimasta molto pulita sebbene non sembri troppo squilibrata come a volte accade con corone troppo piccole.
Non credo che sentirò la mancanza della doppia, tantomeno della corona da 50 denti. Ieri, facendo una uscita per provare il tragitto casa-lavoro, mi sono accorto che al massimo potevo usare gli ultimi quattro o cinque pignoni con quel padellone.


S

sabato 27 agosto 2016

Una scatola da molto lontano

Poco prima di partire da casa, ho deciso di riempire una scatola di cartone con cose (provenienti dalla casetta) che potrebbero fare comodo.
Gli attrezzi (ordinari e specifici da bici) ma soprattutto componenti.

Ho iniziato (non so neanche io perché) con la forcella Crisp. 
Poi ci ho messo il Midge tolto dalla Paduano (vendetti il solo telaio) e ho continuato con buona parte dei suoi componenti (trasmissione soprattutto).
Ho una bella guarnitura SLX con corone PMP da 26-38 (non si sa mai) e una pletora di corone (Carbon-TI per MTB, singole per BCD 110mm) e due cassette a 10v (11-28 e 11-36).

È' ridicolo, ovviamente, che abbia portato così tanto componenti e nessuna bici da montare, però mi è piaciuta l'idea di avere una cassetta dei giochi tutta mia.

S

martedì 16 agosto 2016

La valigia di cartone

Parliamo del nuovo inizio. Nella casetta mi è rimasta solo la Morati (e la Cadex da terminare). 
Ho, purtroppo, anche parecchi componenti che dovrò, prima o poi, rivendere. L'unica rogna in certe situazioni, è che la vendita dei singoli pezzi richiede molto tempo (uno dei tanti motivi per i quali ho preferito tenere la Morati tutta intera).

Cosa succede adesso?
In casetta resteranno le due bici (almeno finché potrò, poi cercherò di portarle con me).
Data l'impossibilità di tenere a Dublino più di una-due bici, che cosa dovremmo tenere dentro?
L'idea che mi frulla in mente è quella di tenere una ciclocross-gravel in titanio e forse una bici da "stazione".

Non ci sono molte alternative per avere una C-G in titanio. E nessuna di queste è mainstream nè tantomeno economica.
Una opzione interessante è il titanio prodotto da On-One (Pickenflick su tutte).
Ho letto ottime recensioni del telaio e per adesso (il solo telaio + forcella) è in offerta.

Tuttavia il problema è cosa fare della Boardman, ancora troppo nuova. Non tutti i componenti andrebbero su quel telaio (la guarnitura, ad esempio) o non varrebbe la pena spostare (le ruote).
Potrei, da un lato, vendere il telaio e forcella e recuperare i pezzi per costruirmene una nuova, o, ad essere molto fortunati, vendere tutta la bici.

La seconda opportunità mi lascerebbe meno spazi di manovra con il montaggio ma mi farebbe -forse- molto più comodo. Sarei libero da precedenti standard (come il movimento bb30) e potrei (probabilmente) ottenere una bici montata bene grazie alle opzioni di On-One.

Domani metto la bici in vendita (lo so, non penso di avere avuto il dono del tempismo quando acquistai la Boardman).

Riguardo la bici da "stazione" la questione è che mi dispiace vendere la Lancaster e quindi penso di poterla tenere per usarla così. Ho i miei dubbi che possa funzionare bene per almeno due motivi: il tempo e la necessità di arrivare al lavoro "presentabile".


S

sabato 13 agosto 2016

Tanti addii

In queste due settimane di agosto ho, incredibilmente, fatto tantissimo spazio in casetta.

Ho dato via la Paduano, la Cinelli, il telaio Titus e il bellissimo Merlin (che fortunatamente è andato in mani amiche).
Ho regalato lo Scapin e il Liyang e un appassionato è venuto a prendere la Specialized S-Works rossa e l'omologo telaio grigio nuovo.

Ho chiesto ad un amico di provare a vendere la Kona.

Insomma, attualmente, restano solo la Morati (che più passa il tempo e più penso che potrei tenere) e la Cadex che aspetta di essere rimontata con la sua forcella rigida.

Non nascondo di essere molto triste e un po' amareggiato. Quando entro in casetta non trovo più nulla se non del materiale sparso (del quale dovrò liberarmi al prossimo giro).

Spero di continuare a scrivere qualcosa di sensato su questo blog.

S

lunedì 4 luglio 2016

Ruote nuove?

La Boardman viene venduta con un paio di ruote che ad occhio peseranno almeno due chili. Si tratta di cerchi Mavic XM319 da 32 fori, montati su mozzi senza nome e con raggi che non riesco a riconoscere (ovviamente in terza).
In casa avrei anche un paio di ruote Bontrager, non proprio una piuma, ma sicuramente più leggere (e performanti). Dovrebbero essere delle Race Lite del 2011 circa, non so se tubeless, montate su mozzi FCC (che se non sbaglio Fisher li faceva costruire a DT). Sembra che pesino poco più di 1700gr (comunque un passo avanti per la bici).
L'unica pecca di queste ruote e che, specialmente al posteriore, far centrare la gomma è un'impresa eccezionale.

Quel che vorrei fare è montarci sopra una cassetta stradale (a casa avrei una Ultegra da 12-28 a dieci velocità che a pensarci...) ed usarle per qualcosa di più spinto (ahahahah, "spinto"?), magari con le belle gomme da CX Clement che ho già montate su.

S

domenica 3 luglio 2016

Un crack nel telaio della Boardman

Dunque, un'esperienza nuova, mai capitata prima (eccerto, mica ho mai comprato biciclette nuove negli ultimi 24 anni...).

Poche settimane dopo aver portato a casa la Boardman (non è che ci abbia girato tanto, lo ammetto, ma di questo ne parleremo dopo), mi sono accorto che c'era una piccola crepa all'incrocio tra l'orizzonte le è il piantone. Si trattava di una crepa di un paio di centimetri. Obiettivamente si sarebbe potuto trattare di un problema superficiale per almeno un paio di motivi: crepa della sola verniciatura (un bel silver, simile al color scandio naturale della Hei Hei - se ricordo bene) oppure di una crepa nel materiale di riempimento delle saldature.

Comunque non è che fossi così tranquillo a girare con una bici così. Vado da Halfords (dove presi la bici) e gli spiego tutto. I meccanici locali (che essendo autoctoni non vi dico che fatica a capirli) mi rassicurano che si tratta di una cosa superficiale e che posso andare come voglio.

Passate altre tre settimane, la crepa si era leggermente allungata. Allora decido di passare da un'altra strada e contatto il servizio clienti per mail. Chi mi ha risposto (con mio incredibile stupore) mi ha confermato per mail che certi problemi erano noti... Mi rimanda al negozio dove ho preso la bici e dopo un mese (!) mi ridanno la bici nuova.

Ovviamente, non finirò mai di prendere in giro i meccanici di qui perché (visto che eravamo lì) gli chiedo (shame on me, lo so) di sostituirmi il manubrio (avevo da parte un bel Deda da 44 da mettere al posto dell'originale da 42) e di togliere quelle orrende leve freno supplementari Tektro. Qui a casa ho il minimo degli attrezzi e non ho nessun ricambio, avrei dovuto comprare cavi, guaine è tutto il resto...
Il manubrio (vivaddio) lo sostituiscono. Però quando vado a prendere la bici non avevano mica tolto le leve supplementari (e dire che ero stato chiaro e le avevo indicate -come i bambini, per evitare che ci fosse confusione sul punto). Inoltre, hanno nastrato il manubrio coi piedi, tutti irregolare, secondo me, non sapendo che possono tagliar via il nastro in eccesso, hanno usato tutto il rotolo!

Ora, in programma avrei di renderla 1x, con una corona da 40 o 42 e magari una cassetta diversa. Sono però ancora dubbioso se sia davvero una possibilità visto che sono fuori allenamento. Una valida alternativa potrebbe essere di sostituire la corona da 50 denti con una più umana da 46, così da avere una doppia più vicina al CX 34-46. In questo modo potrei semplicemente avvicinarmi il più possibile al seguo di una singola mantenendo buona parte dei componenti.

C

domenica 24 aprile 2016

Una uscita con la nuova CX

Lunedì scorso sono uscito per una brevissima (meno di 20km) uscita con la CX. 
Partiamo subito dalla bici. Piuttosto equilibrata, molto rigida e con una sella molto comoda.
La posizione di guida è piuttosto comoda e non eccessivamente allungata. Ho regolato unicamente il manubrio, per averlo in linea con l'attacco manubrio. Farò presto qualche foto (incredibilmente non ne ho neanche una).
Ovviamente, ho tolto i catarifrangenti ma ho lasciato il campanello (Adri, mi leggi? Il campanello!) e naturalmente ho aggiunto i miei Eggbeater che avevo portato dall'Italia (ah quanto mi manca il capanno degli attrezzi).
Ho riflettuto molto, ultimamente, se renderla 1x però per adesso non vorrei spenderci soldi o renderla inutilizzabile per qualche motivo d'officina. D'altronde è solo una bici di media qualità.
Vedrò di uscirci molto di più per poi valutare qualunque upgrade (le ruote... Le ruote).

Il percorso che ho fatto non merita menzione, tanto era noioso e senza distrazioni. Un breve circuito attorno casa, prevalentemente piatto (ad essere generosi, avrò fatto 100 metri d'escursione).

Intanto, preso da un articolo che ho letto su internet, ho comprato i rulli per allenarmi a casa ma non posso usarli con le gomme da ciclocross (troppo rumore, rischio di farmi linciare dai vicini). Ho quindi comprato una coppia di gomme da 25 da usare coi rulli (potrei montarle sulla coppia di ruote Bontrager che marciscono sulla Lancaster ma dovrei pure mettergli una cassetta a 10v per usarle sulla CX).

C

domenica 27 marzo 2016

I'm in, again.

Allora, saltiamo alle conclusioni da subito: non ho voglia di scrivere in inglese, almeno per adesso.

Qui la situazione si è leggermente evoluta. Ho ancora la Lancaster (che non ho idea che fine farà) ma una nuova invitata si è fatta spazio dentro casa.

Preso da furia compulsiva, complice un buon sconto, ho comprato una Boardman CX Team del 2014. Una bici "tuttofare" di queste moderne. Una gravel, insomma.

Non è per nulla l'ultimo grido in fatto di tecnologia (1x...) né in fatto di leggerezza (ahimè la Redline). Però per quello che costa, dovrei cavarmela con una bici che potrò usare in qualunque momento senza troppi pensieri (amata Ritchey).

Presto altri aggiornamenti.

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